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LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO "EMIGRATI ITALIANI NEL MIDI-PYRENEES IN FRANCIA"

 

Il 23 settembre scorso è stato presentato presso l’oratorio di Orcenico Inferiore il libro “EMIGRATI ITALIANI NEL MIDI-PYRENEES IN FRANCIA”.

L’evento è stato coinvolgente per tutti i partecipanti: un momento di riflessione di fronte alla testimonianza degli amici dell'associazione "Alliance Franco- Italienne de Midi-Pyrenèes" che sono gli autori del libro, ed i protagonisti delle storie che in esso sono custodite.

 

 

 

 

PREFAZIONE:

 

Uno dei momenti più significativi della storia dei Veneti e dell’Italia è la grande emigrazione che iniziò nella seconda metà del XIX secolo, le cui caratteristiche particolari la rendono un simbolo della identità stessa della gente veneta e italiana. Di fronte alla miseria di quegli anni, i Veneti, ma con essi anche i friulani, i trentini e i lombardi partirono con una valigia di cartone spesso portando con sé mogli e figli, per dirigersi verso terre lontane.

In quella valigia di cartone misero, accanto alle loro poche cose materiali, anche e soprattutto le loro più profonde convinzioni, accompagnate dall’arte di “saper fare”, dalla lingua e dalla solidarietà, convinti del fatto che, lontano dai loro luoghi d’origine e dalle loro abitudini, tutto ciò sarebbe servito a sopravvivere.

Si calcola che tra la metà del XIX e la fine del XX secolo abbiano lasciato l’Italia per altri Paesi europei qualcosa come 14 milioni di emigrati. Il fenomeno ha conosciuto periodi di intensa movimentazione soprattutto nel secondo dopoguerra, con l’Europa da ricostruire. Questo fatto si ridimensiona drasticamente fino ad esaurirsi con l’esplosione del “miracolo” economico italiano fino alla fine degli anni ‘70.

Un capitolo di questa emigrazione, quella verso la Francia, è raccontato in questo volume. Un’epopea che ha visto alterne fortune, costellata da sacrifici e da successi. Lungo questo percorso ha conosciuto anche tragedie come quella di Izourt avvenuta nel 1939, sui Pirenei, nella valle francese dell’Ariège (Auzat), dove 29 italiani di cui 13 veneti e 8 friulani perirono a causa di una tempesta di neve che il 24 marzo si abbatté sulle baracche all’interno delle quali si erano rifugiati. Nei processi di modernizzazione e di creazione della indispensabile rete di infrastrutture stradali e ferroviarie e dell’edilizia pubblica in Europa le maestranze venete ebbero un ruolo importante.

A ben vedere, l’emigrazione italiana e veneta ha dato un contributo non secondario in ogni fase del cammino verso la nuova Europa attraverso il lavoro, l’integrazione nelle comunità ospiti, la condivisione di comuni principi e stili di vita, Io scambio di idee e abilità, la vivace mobilità, facendo così crescere, maturare e realizzare il senso di appartenenza nella comune casa europea.

Con questa visione nella Regione del Midi-Pyrénées dove è stata presente l’emigrazione veneta e italiana, un ruolo straordinariamente importante lo ha svolto e lo sta svolgendo l’Alliance Franco-Italienne del Midi-Pyrénées con il presidente Sig. Alain Clerc, il suo vice Sig. Bruno Grotto, tutti i collaboratori e soci, ai quali vanno i miei più sentiti ringraziamenti per questo loro libro che ricorda l’immigrazione vista dalla terra che allora li ha accolti e per tutta l’attività sociale, culturale, umana e di aggregazione, con una visione “alta” basata sul rispetto e la civile convivenza che ha visto e vede protagonista e al centro “l’uomo” e la famiglia con le proprie storie, i propri interessi, i propri sentimenti, le proprie idealità, i propri sogni, la propria fede e il proprio lavoro e per aver favorito l’indispensabile rapporto con le istituzioni locali, dipartimentali e regionali.

Ricordare, però, non basta. Occorre anche saper leggere in quegli eventi una continuità tra il passato ed il presente. La storia degli emigranti diventa così simbolo dell’identità veneta e italiana perché vi ritroviamo gli stessi valori che sono serviti anche in Veneto e in Italia a costruire la società in cui viviamo. Anzi, i nostri emigrati, che hanno lasciato la loro terra, hanno mantenuto un amore ancora più forte per le tradizioni, per la lingua e per le loro radici. Idealmente vada a tutti un abbraccio riconoscente.

Bruno G. Moretto

 

 

Ne hanno parlato:

 

il MessaggeroVeneto del 22-09-2011

 

 

  

 

il Gazzettino del 09-09-2011

 

 

 

 

ILPOPOLO del 25-09-2011

 

 

 

AllegatoDimensione
PREFAZIONE.pdf148.39 KB
RICOSTRUZIONE GENEALOGICA DEGLI ZANATTA.pdf747.51 KB
messaggero 22.09.11.pdf896.76 KB
gazzettino 09.09.11.pdf504.85 KB
IL POPOLO 25-09-2011.pdf834.41 KB